Domande frequenti (FAQ) - Locazioni

Qui trovi le principali domande che ci rivolgono i nostri clienti, divise per argomento.

  • E' valido il contratto di locazione verbale per uso abitativo?

    Con l'entrata in vigore della L. 431 del 1998 non è più possibile stipulare contratti di locazione abitativa verbali. I contratti verbali sono nulli. L'immobile si considererà occupato senza titolo ed il proprietario potrà in qualsiasi momento chiederne il rilascio.

  • Cosa è la locazione transitoria?

    E' un contratto che risponde ad esigenze provvisorie come quelle di salute, di lavoro, etc., ad esclusione dei motivi di studio universitario, per cui è individuata una species contrattuale a parte. La durata della locazione transitoria è limitata nel tempo, più specificamente fra uno e diciotto mesi.

  • Che differenza c'è tra sfratto per morosità o sfratto o licenza per finita locazione?

    Lo sfratto per morosità si può chiedere quando il conduttore non ha pagato i canoni. Con lo sfratto per finita locazione si può chiedere il rilascio dell'immobile solo dopo che è scaduto il contratto. Con la licenza per finita locazione si può chiedere il rilascio dell'immobile prima che il contratto sia scaduto. In quest'ultimo caso, l'ordine di rilascio ha effetto dopo la scadenza.

  • Come si dividono le spese tra conduttore e locatore?

    L'art. 1576 c.c. prevede, come criterio generale, che il locatore (proprietario) deve eseguire tutte le riparazioni necessarie, ad eccezione di quelle di piccola manutenzione, che sono invece a carico del conduttore (inquilino). Tutte le spese ordinarie sono quindi a carico dell'inquilino, mentre il proprietario è tenuto solo ad intervenire in caso di manutenzione straordinaria.

  • Quando scade il contratto ed il conduttore non libera l'immobile, cosa deve pagare?

    Se il conduttore è in ritardo nella restituzione dell'immobile, l'art. 1591 c.c. prevede che egli è comunque tenuto a versare al locatore il corrispettivo convenuto fino alla riconsegna (definito non più "canone di locazione", ma "indennità di occupazione"), salvo l'obbligo di risarcire il maggior danno eventualmente prodotto.

  • Quanto tempo prima si può recedere dal contratto?

    Il locatore di un immobile urbano adibito ad uso abitativo può recedere dal contratto, con una comunicazione da inviare al conduttore almeno 6 mesi prima della scadenza fissata, mediante lettera raccomandata. Se si tratta di immobili adibiti ad uso non abitativo il termine prima della scadenza diventa di 12 mesi. In mancanza il contratto si intende tacitamente prorogato per un analogo termine

  • La licenza e sfratto per morosità o finita locazione sono dei procedimenti veloci?

    Si, si tratta di procedimenti sommari. La decisione (cosiddetta convalida), se la controparte non compare e non si oppone, viene presa sulla base degli atti depositati dall'attore. Nel caso di opposizione alla convalida, si instaura un processo vero e proprio, dove le parti devono provare, con tutti i mezzi, le proprie pretese.

  • Il contratto non registrato è nullo?

    La mancata registrazione del contratto non comporta la nullità dell'intero contratto di locazione, come ha avuto modo di confermare la Corte di Cassazione con la sentenza del 27 ottobre 2003. Pertanto un contratto di locazione concluso in forma scritta ma non registrato è valido tra le parti e può essere fatto valere in giudizio.

  • Quali documenti occorrono per intimare lo sfratto per morosità o lo sfratto e la licenza per finita locazione?

    Il contratto scritto. Il contratto verbale non può essere posto alla base della intimazione. In caso di sfratto per finita locazione, occorre anche la disdetta inviata per raccomandata con ricevuta di ritorno, nei termini di legge.

  • A che serve il deposito cauzionale? Produce interessi?

    Garantisce il locatore dagli inadempimenti del conduttore. Ha la funzione di essere imputata a risarcimento. Può produrre interessi annuali.

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