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L'intercettazione legittima per un reato è utilizzabile per gli illeciti connessi nello stesso procedimento
Pubblicata il 13/10/2011
Corte di Cassazione Sezione 6 Penale, Sentenza del 26 settembre 2011, n. 34735
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In tema di informazioni carpite con l'intercettazione che riguardano un crimine diverso da quello per cui lo strumento è stato disposto, se l'intercettazione è autorizzata, è possibile usare, nello stesso procedimento e per lo stesso imputato, anche le notizie che riguardano un reato diverso da quello per cui si procede e per il quale l'ascolto non è invece previsto. Le sole condizioni poste riguardano l'utilizzo delle notizie nello stesso procedimento, il collegamento o la connessione dei reati imputabili allo stesso indagato. A rendere possibile l'ampliamento dell'indagine è la regolarità dell'autorizzazione di partenza disposta per uno dei delitti contemplati dall'art. 266 del c.p.p. (nel caso specifico si trattava di reati contro la pubblica amministrazione) che contiene un elenco tassativo dei casi in cui può essere disposta l'intercettazione. L'articolo interessato, nel caso le notizie fossero invece destinate alla trattazione di procedimenti diversi, sarebbe il 270. In tal caso, il codice di rito consente l'uso dei dati solo quando si tratta di reati per i quali è obbligatorio l'arresto in flagranza.