E' nulla la multa per eccesso di velocità elevata tramite ìl semaforo ad attivazione laser se non immediatamente notificata

Corte di Cassazione Sezione 2 Civile, Sentenza del 17 novembre 2009, n. 24248

E' nulla la multa notificata non immediatamente, ma per posta, in caso di eccesso di velocità rilevata a mezzo semaforo ad attivazione laser, comminata a seguito del suo utilizzo. Secondo la Corte di Cassazione sono cinque i casi di impossibilità della contestazione immediata dell'infrazione: attraversamento di un incrocio con il semaforo indicante la luce rossa; sorpasso in curva; accertamento della violazione da parte di un funzionario o di un agente a bordo di mezzo pubblico di trasporto; accertamento della violazione per mezzo di appositi apparecchi di rilevamento che consentono la determinazione dell'illecito in tempo successivo ovvero dopo che il veicolo oggetto del rilievo sia già a distanza dal posto di accertamento; accertamento della violazione in assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo.
REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTIMJ Giovanni - Presidente

Dott. MIGLIUCCI Emilio - Consigliere

Dott. PARZIALE Ippolisto - Consigliere

Dott. D'ASCOLA Pasquale - Consigliere

Dott. DE CHIARA Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:



SENTENZA

sul ricorso 5922-2006 proposto da:

PA. VA. , elettivamente domiciliato in ROMA, LUNGOTEVERE DELLA VITTORIA 9, presso lo studio dell'avvocato PINTUS ALESSANDRO, che lo rappresenta e difende, giusta mandato speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

COMUNE DI REGGELLO (POLIZIA MUNICIPALE) in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, LUNGOTEVERE DELLA VITTORIA 9, presso lo studio dell'avvocato PINTUS ALESSANDRO, rappresentato e difeso dall'avvocato VICICONTE GAETANO, giusta Delib. Giunta Comunale 1 marzo 2006, n. 22, e giusta mandato a margine del controricorso;

- controricorrente -

avverso la sentenza n. 737/2005 del GIUDICE DI PACE di PONTASSIEVE del 24.11.05, depositata il 26/11/2005;

udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 20/05/2009 dal Consigliere Relatore Dott. CARLO DE CHIARA;

lette le conclusioni scritte del Sostituto Procuratore Generale Dott. Giampaolo LECCISI che ha concluso visto l'articolo 375 c.p.c. per l'accoglimento del ricorso per manifesta fondatezza, con le conseguenze di legge.

PREMESSO IN FATTO

che con la sentenza indicata in epigrafe e' stata respinta l'opposizione del sig. Pa.Va. a verbale di contestazione della violazione dell'articolo 146 C.d.S., comma 3, elevato nei suoi confronti dalla Polizia Municipale di Pontassieve perche' il veicolo "proseguiva la marcia nonostante il divieto imposto dalla segnalazione del semaforo che proiettava luce rossa";

che, in particolare, il Giudice di pace ha affermato che non era nella specie necessaria la contestazione immediata dell'illecito, ricorrendo l'ipotesi di attraversamento di un incrocio con il semaforo indicante luce rossa, di cui all'articolo 384 reg. esec. C.d.S., lettera b); che il soccombente ha dunque proposto ricorso per cassazione articolando un solo motivo di censura, cui resiste con controricorso il Comune intimato.

CONSIDERATO IN DIRITTO

che il ricorrente, premesso che nella specie il semaforo non era posto a presidio di alcun incrocio, essendo la strada ove era stato accertato l'illecito priva di intersezioni, denuncia violazione e falsa applicazione dell'articolo 384 reg. C.d.S. e degli articoli 210 e 146 C.d.S., osservando che l'articolo 384 reg. C.d.S. cit., lettera b) prevede, come ipotesi tipica di esclusione dell'obbligo della contestazione immediata, soltanto quella dell'attraversamento "di un incrocio" con il semaforo indicante la luce rossa;

che il motivo e' manifestamente fondato, atteso che, come giustamente osservato dal ricorrente, l'articolo 384 reg. C.d.S., lettera b) contempla non qualsiasi ipotesi di mancato rispetto del segnale costituito dalla luce rossa di un semaforo, bensi' soltanto quella dell'attraversamento di un incrocio in presenza di detto segnale, onde la relativa causa tipica di esclusione dell'obbligo della contestazione immediata non ricorre in tutte le altre ipotesi, in cui il semaforo non sia posto a presidio di un incrocio: ipotesi in cui, quindi, la possibilita' o impossibilita' della contestazione immediata deve essere valutata caso per caso in relazione alle specifiche circostanze; che a tale principio di diritto, invece, il giudice di pace non si e' attenuto, avendo ritenuto sussistente l'ipotesi di cui all'articolo 384 reg. C.d.S. cit., lettera b) senza aver previamente accertato se l'illecito fosse stato commesso ad un incrocio che la sentenza impugnata va pertanto cassata con rinvio al giudice indicato in dispositivo, il quale si atterra' al principio di diritto sopra enunciato e provvedera', altresi', sulle spese del giudizio di legittimita'.

P.Q.M.

La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e rinvia, anche per le spese, al Giudice di pace di Pontassieve in persona di altro giudicante.
 

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