Non ricorre la fattispecie del mobbing risarcibile quando le condotte vessatorie e persecutorie del datore di lavoro non presentino i requisiti della frequenza costante in un arco di tempo sufficientemente esteso

Non ricorre la fattispecie del mobbing risarcibile, e cioè della lesione della salute psicofisica e dell'integrità morale del dipendente tutelate dall'art. 2087 c.c., quando le condotte vessatorie e persecutorie del datore di lavoro non presentino i requisiti della frequenza costante in un arco di tempo sufficientemente esteso, frequenza che, in base alla più accreditata letteratura scientifica, può essere determinata in almeno una volta alla settimana in un arco temporale di almeno sei mesi.
(Tribunale Roma Sezione Lavoro Civile, Sentenza del 7 marzo 2008, n. 69)

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