Questa guida ha funzione meramente esemplificativa e non esaustiva delle problematiche
afferenti la materia. Per esporre il tuo caso ad uno dei nostri professionisti,
guarda le modalità operative e scopri come è semplice richiedere una consulenza
o assistenza legale.
Concorsi interni
I concorsi interni riguardano l'accesso del personale già incardinato nella pubblica
amministrazione ad un'area o fascia funzionale superiore.
La giurisprudenza si è occupata dei concorsi interni sotto due principali profili:
- sotto il profilo della natura giuridica degli stessi al fine di individuare il giudice
competente a decidere nel caso di insorgenza di controversie;
- sotto il profilo dell’ammissibilità di concorsi destinati esclusivamente agli interni.
Sotto il primo profilo, si tratta di verificare se i concorsi interni possono essere
qualificati come procedure concorsuali regolate dal diritto pubblico ovvero se trattasi
piuttosto di procedure che si svolgono in regime privatistico.
Secondo un primo orientamento, nell’ambito delle procedure interne, finalizzate
esclusivamente alla progressione di carriera di personale già alle dipendenze della
P.A, l’amministrazione datrice di lavoro opererebbe mediante atti privatistici di
gestione. Ne consegue che, mentre in materia di procedure concorsuali cd esterne
la giurisdizione è del giudice amministrativo anche dopo l’intervenuta privatizzazione
del rapporto di lavoro pubblico, le controversie insorte nell’ambito delle procedure
concorsuali interne rientrerebbero nella giurisdizione del giudice ordinario. Alla
stregua di quest’orientamento, il passaggio dei dipendenti da una qualifica ad un’altra
atterrebbe ad una mera vicenda modificativa del rapporto già in essere.
Alla stregua di altro orientamento, supportato da una serie di pronunce della Corte
Costituzionale, oltre che dalla più recente giurisprudenza del consiglio di Stato
(Cons. Stato 16/2/05 n.522 ) i concorsi interni, sarebbero in definitiva veri e
propri pubblici concorsi, che non devono essere sottratti alla di cui all’art. 63
d.lgs. 30 marzo 2001 n.165, secondo il quale le controversie in materia di procedure
concorsuali per l'assunzione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono
devolute alla giurisdizione amministrativa. Secondo la Corte Costituzionale, la
circostanza che le procedura interne non sono finalizzate a nuove assunzioni bensì
a progressioni di carriera di personale interno, non varrebbe a sottrarre tali
procedure alla giurisdizione amministrativa. Anche i concorsi interni infatti sono
delle vere e proprie selezioni pubbliche.
Con una più recente ordinanza, la n. 10183/2004, le Sezioni Unite della Corte Suprema
di Cassazione, delineano il seguente quadro complessivo:
- indubbia giurisdizione del giudice amministrativo sulle controversie relative a
concorsi per soli esterni;
- identica giurisdizione su controversie relative a concorsi misti (restando irrilevante
che il posto da coprire sia compreso o meno nell'ambito della medesima area funzionale
alla quale sia riconducibile la posizione di lavoro di interni ammessi alla procedura
selettiva, perché, in tal caso, la circostanza che non si tratti di passaggio ad
area diversa viene vanificata dalla presenza di possibili vincitori esterni, secondo
il criterio di riparto originario);
- ancora giurisdizione amministrativa quando si tratti di concorsi per soli interni
che comportino passaggio da un'area ad un'altra, spettando, poi, al giudice del
merito la verifica di legittimità delle norme che escludono l'apertura all'esterno;
- residuale giurisdizione del giudice ordinario sulle controversie attinenti a concorsi
per soli interni, che comportino passaggio da una qualifica ad altra, ma nell'ambito
della medesima area”.
Il secondo profilo sul quale si è soffermata la giurisprudenza attiene alla legittimità
di selezioni interamente interne: una previsione di tal fatta è stata ritenuta illegittima,
come del pari illegittima è stata considerata la riserva agli interni, nell’ambito
di una procedura concorsuale mista, di un numero di posti messi a concorso superiore
rispetto a quelli destinati all’esterno. In ogni caso, infatti, il passaggio ad
una fascia funzionale superiore soggiace alla regola del pubblico concorso, dovendosi
per contro ritenere illegittimi eventuali automatismi circa il superiore inquadramento.
Alla stregua dei principi costituzionali sull’accesso al pubblico impiego, le procedure
concorsuali devono essere aperte a tutti coloro che siano in possesso dei squisiti
professionali richiesti dal posto messo a concorso. Si legga quanto sostenuto in
proposito dalla corte Costituzionale con la sentenza n.205 del 2004: “Questa Corte
ha costantemente riconosciuto nel concorso pubblico la forma generale ed ordinaria
di reclutamento per il pubblico impiego, in quanto meccanismo strumentale al canone
di efficienza dell'amministrazione (tra le molte, sentenze n. 34 del 2004, n. 194
del 2002 e n. 1 del 1999). Ha inoltre precisato che la regola del pubblico concorso
può dirsi rispettata solo quando le selezioni non siano caratterizzate da arbitrarie
ed irragionevoli forme di restrizione dell'ambito dei soggetti legittimati a parteciparvi.
Si sottolinea altresì nella giurisprudenza costituzionale che il principio del concorso
pubblico, pur non essendo incompatibile - nella logica di agevolare il buon andamento
dell'amministrazione - con la previsione per legge di condizioni di accesso intese
a consentire il consolidamento di pregresse esperienze lavorative maturate nella
stessa amministrazione, tuttavia non tollera - salvo circostanze del tutto eccezionali
- la riserva integrale dei posti disponibili in favore di personale interno.”
Tra le ultime cause/consulenze trattate dai nostri professionisti in materia di
“concorsi interni”:
- Concorsi interni, passaggio ad una qualifica superiore di area diversa, illegittimitàI partecipanti ad un concorso pubblico lamentano che l’amministrazione abbia limitato
l’accesso concorsuale agli interni in violazione dei principi costituzionali che
garantiscono a tutti i cittadini, in possesso dei requisiti richiesti, l’accesso
ai pubblici impieghi.
- Selezioni interne, passaggio automatico a qualifica superiore, illegittimitàAlcuni dipendenti di un Ministero contestano le modalità con cui è stata avviata
una procedura di selezione interna per il passaggio ad una qualifica superiore senza
prevedere prove selettive , ma sulla base della mera anzianità di servizio nonché
della frequenza di un corso di formazione.