Il socio la cui quota abbia perso valore per la cattiva gestione degli amministratori non può agire per il risarcimento del danno

Premesso che l'azione individuale spettante al socio danneggiato dai comportamenti dolosi o colposi degli amministratori presuppone, a differenza dell'azione sociale di responsabilità, un pregiudizio arrecato direttamente al socio, che cioè non rappresenti il mero riflesso del danno al patrimonio sociale, la svalutazione della quota di partecipazione in società, per effetto di perdite del patrimonio sociale asseritamente provocate da comportamenti illegittimi di amministratori non configura un danno diretto del socio e non legittima, pertanto, quest'ultimo all'esercizio dell'azione individuale di responsabilità nei confronti dei medesimi.
E' quanto ha stabilito il Tribunale di palermo con sentenza del 9 settembre 2007.

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