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L'intercettazione legittima per un reato è utilizzabile per gli illeciti connessi nello stesso procedimento

L'ombrello dell'autorizzazione unito alla condizione di unico procedimento e unico soggetto, sia pure imputato per fatti distinti ma connessi e collegati, fa sì che sia limitato anche il diritto alla privacy. La necessità di bilanciare l'inderogabile esigenza di prevenire e reprimere reati e quella di inviolabilità e segretezza delle comunicazioni, affermata dalla Corte costituzionale con la sentenza 81/1993, assume un aspetto diverso solo se nell'intercettazione emerge un fatto autonomo riguardante un terzo estraneo. In tema di informazioni carpite con l'intercettazione che riguardano un crimine diverso da quello per cui lo strumento è stato disposto, se l'intercettazione è autorizzata, è possibile usare, nello stesso procedimento e per lo stesso imputato, anche le notizie che riguardano un reato diverso da quello per cui si procede e per il quale l'ascolto non è invece previsto. Le sole condizioni poste riguardano l'utilizzo delle notizie nello stesso procedimento, il collegamento o la connessione dei reati imputabili allo stesso indagato. A rendere possibile l'ampliamento dell'indagine è la regolarità dell'autorizzazione di partenza disposta per uno dei delitti contemplati dall'art. 266 del c.p.p. (nel caso specifico si trattava di reati contro la pubblica amministrazione) che contiene un elenco tassativo dei casi in cui può essere disposta l'intercettazione. L'articolo interessato, nel caso le notizie fossero invece destinate alla trattazione di procedimenti diversi, sarebbe il 270. In tal caso, il codice di rito consente l'uso dei dati solo quando si tratta di reati per i quali è obbligatorio l'arresto in flagranza.

Corte di Cassazione Sezione 6 Penale, Sentenza del 26 settembre 2011, n. 34735



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In tema di informazioni carpite con l'intercettazione che riguardano un crimine diverso da quello per cui lo strumento è stato disposto, se l'intercettazione è autorizzata, è possibile usare, nello stesso procedimento e per lo stesso imputato, anche le notizie che riguardano un reato diverso da quello per cui si procede e per il quale l'ascolto non è invece previsto. Le sole condizioni poste riguardano l'utilizzo delle notizie nello stesso procedimento, il collegamento o la connessione dei reati imputabili allo stesso indagato. A rendere possibile l'ampliamento dell'indagine è la regolarità dell'autorizzazione di partenza disposta per uno dei delitti contemplati dall'art. 266 del c.p.p. (nel caso specifico si trattava di reati contro la pubblica amministrazione) che contiene un elenco tassativo dei casi in cui può essere disposta l'intercettazione. L'articolo interessato, nel caso le notizie fossero invece destinate alla trattazione di procedimenti diversi, sarebbe il 270. In tal caso, il codice di rito consente l'uso dei dati solo quando si tratta di reati per i quali è obbligatorio l'arresto in flagranza.

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