La decisione del Giudice deve emergere dagli elementi della causa come un prodotto che giustifichi la sentenza

La decisione del Giudice deve emergere dagli elementi della causa come un prodotto che, escludendo ogni alternativa decisione, costituisca una necessità che giustifichi la sentenza. La motivazione è la descrizione di questa necessità, nel suo aspetto positivo (descrizione del percorso logico che conduce alla decisione) e nel suo aspetto negativo (inesistenza di alternative; ed in tale modo esclusione della potenzialità probatoria di ogni elemento di segno contrario, astrattamente idoneo a condurre ad una diversa decisione). Questi piani sono interdipendenti, in quanto il percorso logico della sentenza non può condurre ad una decisione (ed esclusivamente a questa) se non esclude gli elementi che consentano una diversa decisione. Questa inipotizziabilità presuppone che il giudice escluda (direttamente o per relationem, attraverso il parere tecnico d’ufficio) la potenzialità probatoria dei contrari elementi. L’omesso esame di questa potenzialità probatoria costituisce vizio della motivazione. Questo il principio di diritto enunciato dalla Corte di Cassazione Sezione Lavoro con sentenza n. 20889 del 5 ottobre 2007.

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