E' illegittima la previsione, ai fini dell'assunzione, di un limite di statura identico per uomini e donne

"La previsione di un’altezza minima identica per gli uomini e per le donne – quale requisito fisico – per l’accesso ad un pubblico concorso, viola il principio di eguaglianza, vuoi in quanto presuppone erroneamente l’insussistenza della considerevole diversità di statura mediamente riscontrabile tra gli uomini e le donne, vuoi in quanto comporta una “discriminazione indiretta” a sfavore di questi ultime, che risultano in concreto svantaggiate in misura proporzionalmente maggiore rispetto agli uomini, in relazione a differenze antropomorfiche statisticamente riscontrabili e obiettivamente dipendenti dal sesso”. E' quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza n. 23562 del 13 novembre.

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