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In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, deve essere riconosciuta la detrazione per intero al genitore affidatario, in mancanza di diverso accordo fra i coniugi
Pubblicata il 28/09/2010
Corte di Cassazione Sezione Tributaria Civile, Ordinanza del 18 giugno 2010, n. 14707
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IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TRIBUTARIA
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. LUPI Fernando - Presidente
Dott. CAPPABIANCA Aurelio - Consigliere
Dott. D'ALESSANDRO Paolo - Consigliere
Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere
Dott. BISOGNI Giacinto - rel. Consigliere
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
Be. La. Ca. Te. , elettivamente domiciliata in Roma, via degli Scipioni 235, presso lo studio dell'avvocata Germana Padova, rappresentata e difesa dall'avv.to SALVATORI GIORGIO M., giusta delega in margine al ricorso per cassazione;
- ricorrente -
contro
Agenzia delle Entrate, in persona del Direttore pro tempore, rappresentata e difesa dall'AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, presso i cui uffici e' domiciliata in Roma, via dei Portoghesi 12;
- controricorrente -
avverso la decisione n. 212/27/07 della Commissione tributaria regionale di Bari, emessa il 23 ottobre 2007, depositata il 7 novembre 2007, R.G. 295/07;
udito l'Avvocato Giorgio Maria Salvatori per la ricorrente;
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Cons. Dott. VELARDI Maurizio;
udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del 25 marzo 2010 dal Cons. Dott. Giacinto Bisogni;
rilevato che in data 23 febbraio 2010 e' stata depositata relazione che qui si riporta:
Il relatore cons. Dott. Giacinto Bisogni letti gli atti depositati.
OSSERVA
1. La controversia ha per oggetto l'impugnazione, da parte della contribuente Be. Lo. Ca.Te. , della cartella di pagamento con la quale le veniva intimato il pagamento della somma di 722,65 euro a seguito di controllo formale per la dichiarazione dei redditi per il 2002 che riscontrava la detrazione dei figli a carico nella misura del 100% anziche' del 50%; la ricorrente rilevava di aver diritto all'intera detrazione perche' legalmente separata e affidataria delle due figlie minori;
2. La C.T.P. di Bari, sez. staccata di Foggia, respingeva il ricorso. La C.T.R. ha confermato tale decisione;
3. Ricorre per cassazione la contribuente con un unico motivo con il quale deduce violazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, articolo 12, comma 1, lettera b), (T.U.I.R.) in quanto la previsione normativa e' nel senso di attribuire, in caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, la detrazione per intero al genitore affidatario, in mancanza di diverso accordo fra i coniugi;
Ritiene che:
1. il ricorso e' fondato perche' coerente alla disposizione normativa citata cosi come del resto richiamata e interpretata dalla giurisprudenza di legittimita' (cfr. Cass. civ. sez 5, n. 1541 del 3 febbraio 2003);
2. sussistono i presupposti per la trattazione della controversia in camera di consiglio e se l'impostazione della presente relazione verra' condivisa dal Collegio per l'accoglimento del ricorso.
ritenuto che tale relazione appare pienamente condivisibile in virtu' del citato richiamo giurisprudenziale secondo cui, in tema di IRPEF, in base alla disciplina dettata dal 147 c.c., di provvedere al mantenimento della prole, fermo il detto beneficio del raddoppio dell'ordinaria detrazione a favore di quello a carico del quale sono posti i figli;
il ricorso deve essere pertanto accolto con cassazione della sentenza impugnata e decisione nel merito di accoglimento del ricorso introduttivo con condanna dell'Agenzia delle Entrate al pagamento delle spese del giudizio di cassazione;
sussistono giusti motivi per compensare le spese del giudizio di merito.
P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, accoglie il ricorso introduttivo della contribuente. Compensa le spese del giudizio di merito e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali del giudizio di cassazione che liquida in complessivi 1.000,00, euro di cui 100,00 per spese, oltre contributo unificato, spese generali e accessori di legge.