Il lavoro in nero integra il reato di estorsione

Rischia una condanna per estorsione il datore che, approfittando della situazione di mercato con grande domanda e poca offerta di occupazione, sottopaga i dipendenti sotto il minimo sindacale e viola le norme di tutti i contratti collettivi, tenendoli in pugno con la minaccia della perdita del posto.
È quanto ha affermato la Corte di Cassazione che, con sentenza n. 36642 del 5 ottobre 2007, ha respinto il ricorso di tre datori di lavoro contro la pronuncia della Corte d'appello di Cagliari che, nel gennaio del 2003, li aveva condannati per estorsione aggravata e continuata, a oltre tre anni di reclusione e 800 euro di multa riformando la pronucnia del Tribunale di Nuoro che li aveva assolti perché non aveva ritenuto provato l'intento ricattatorio dei tre imputati.

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