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Cenni sull'azienda comune
I due criteri per stabilire la proprietà dell'azienda e dei beni apportati, nonché la titolarità di utili ed incrementi.
La disciplina sull'azienda comune e sui beni destinati all'esercizio dell'impresa è contenuta negli articoli 177 e 178 del codice civile.
Osserviamo che nel codice si fa riferimento a due criteri per stabilire la proprietà dell'azienda e dei beni apportati, nonché la titolarità di utili ed incrementi.
- chi gestisce l'azienda,
- il momento della sua costituzione.
Se la gestione dell'impresa è di entrambi i coniugi
Gioca un ruolo dirimente il momento della costituzione dell'azienda che può essere:
- anteriore al matrimonio;
- successiva al matrimonio.
Nel primo caso, in comunione immediata, cadono solo gli utili e gli incrementi (art. 177 II comma c.c.), mentre i beni destinati all'esercizio dell'impresa (art. 178 c.c.) rimangono di proprietà esclusiva del coniuge che l'ha costituita.
Nel secondo caso l'intera azienda entrerà immediatamente nel patrimonio comune di entrambi i coniugi.
Se la gestione dell'impresa è di un solo coniuge
I beni destinati all'esercizio dell'impresa del singolo coniuge che ha costituito un'azienda prima del matrimonio e che la gestisce da solo non entrano nella comunione attuale né residuale, mentre gli incrementi vi confluiscono.
Se l'azienda è costituita dopo il matrimonio, i beni destinati al suo esercizio divengono patrimonio comune solo allo scioglimento della comunione (178 c.c. I parte) mentre gli incrementi vi confluiscono.
Si precisa che per beni destinati all'esercizio di un'impresa di cui all'art. 178 c.c. non rientrano i beni che servono all'esercizio della professione del coniuge (quale ad esempio l'avvocato, il medico etc) che sono invece regolati dal successivo art. 179 lett. d) c.c.
Ma cosa si deve intendere per incrementi?
La legge non spiega il significato di incrementi che pertanto va interpretato in senso conforme ai principi generali.
Si ravvisa un incremento laddove vi sia un aumento di valore dell'azienda per effetto di acquisto di beni strumentali, immobilizzazioni materiali o immateriali in genere e pertanto ogni qualvolta il patrimonio aziendale risulti accresciuto da scelte volte a migliorare gli assetti dell'impresa.
L'appartenenza degli incrementi segue il principio della gestione dell'impresa: se gestita da entrambi, gli incrementi fanno parte della comunione attuale, mentre se l'impresa è individuale confluiscono nel patrimonio della comunione residuale.