L'affidamento dei figli

I dati relativi all'affidamento dei figli in caso di separazione e divorzio.

Nel 2003, il 69,5% delle separazioni e il 60,4% dei divorzi hanno riguardato coppie con figli avuti durante l’unione. I figli coinvolti nella crisi coniugale dei propri genitori sono 96.031 nelle separazioni e 41.431 nei divorzi. Oltre la metà (il 52,2%) delle separazioni e oltre un terzo (il 36,90%) dei divorzi hanno coinvolto almeno un figlio minore.

In particolare, il 20,6% delle separazioni e il 9,3% dei divorzi hanno interessato matrimoni con più di un figlio minore. Le percentuali aumentano nel Mezzogiorno in corrispondenza di tassi di natalità mediamente più elevati rispetto al resto del territorio nazionale. Nell’Italia meridionale, infatti, il 64,6% dei figli nelle separazioni e il 48,3% nei divorzi aveva almeno un fratello con meno di diciotto anni che viveva la sua stessa situazione, contro il 55,2% e il 38,5% rilevato nell’Italia settentrionale (Tabella 4).

Il 61% dei figli minori coinvolti nelle separazioni concesse nel 2003 aveva un’età inferiore ad 11 anni.

Al momento della pronuncia del divorzio i figli, però, sono generalmente più grandi: infatti, quelli al di sotto degli undici anni rappresentavano il 41,3%.

Il 90,9% dei figli minori nelle separazioni e il 90,8% nei divorzi sono stati affidati alla madre.

L'affidamento dei figli al padre aumenta quanto più i figli si avvicinano alla maggiore età: dal 3% quando i figli hanno meno di sei anni, si passa al 9% se i figli hanno tra i 15 e i 17 anni.

L'affidamento alternato o congiunto al padre ed alla madre è molto poco diffuso, riguardando solamente il 3,2% dei minori.

L’affidamento esclusivo dei figli minori alla madre continua a prevalere rispetto ad altri tipi di affidamento. Infatti, nel 2003 i figli sono stati affidati alla madre nell’84% circa dei casi, sia nelle separazioni sia nei divorzi, con percentuali più elevate nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese La custodia esclusivamente paterna è pari al 3,8% negli affidamenti a seguito di separazione e al 5,7% nei procedimenti di divorzio.

Dieci anni prima (Tabella 6), gli affidamenti dei figli minori alla madre costituivano, invece, il 92,1% nelle separazioni e l’89,8% nei divorzi; quelli al padre erano pari, rispettivamente, al 6,4% e all’8,6%. Entrambe le forme di affidamento esclusivo sono progressivamente diminuite nel decennio a vantaggio dell’affidamento congiunto o alternato al padre e alla madre. Il ricorso a tale tipo di affidamento è passato, infatti, nelle cause di separazione, dall’1,2% nel 1994 all’11,9% nel 2003 e, in quelle di divorzio, dallo 0,8% al 9,8%. L’affidamento a terzi è una categoria residuale che interessa meno dell’1% dei bambini.

Nell’analisi sulle modalità di affidamento della prole, l’attenzione è concentrata, in particolare, sulle separazioni, poiché sono queste ultime a segnare la rottura del legame coniugale e l’inizio della riorganizzazione della famiglia. All’atto del divorzio, i figli hanno in media un’età più elevata, gli ex coniugi hanno spesso intrapreso nuovi percorsi di vita, creato nuove relazioni di coppia o avuto altri figli. In ogni caso, nuovi e molteplici variabili e stili di vita possono concorrere a determinare le scelte relative all’affidamento.

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